mercoledì 1 giugno 2011

Cavatassi: unione dei Comuni solidale con il tortoretano arrestato


Denis Cavatassi, il tortoretano arrestato
TERAMO - Mozione congiunta urgente per sollecitare l'intervento delle istituzioni italiane e internazionali per sbloccare la vicenda dell'imprenditore di teramano, Denis Cavatassi, detenuto in Thailandia perché accusato dell'omicidio del socio Luciano Butti.

La mozione è stata approvata all'unanimità dai sindaci dell'Unione dei Comuni della Città Territorio Val Vibrata (Teramo).

Il documento, come già avvenuto per le deliberazioni dei comuni di Tortoreto, Giulianova e San Benedetto del Tronto, è stato inviato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al ministro degli Esteri, Franco Frattini, all'ambasciatore italiano in Thailandia, Michelangelo Pipan e al viceconsole onorario italiano a Phuket, Francesco Cavaliere.

Cavatassi, che gestiva con Butti un ristorante sull'isola di Phi Phi, dove la vittima viveva dal 1991, è detenuto dallo scorso 19 marzo nel carcere di Phuket perché ritenuto il mandante dell'omicidio dell'imprenditore italiano.

Alla base della contestazione di reato, l'intercettazione di due telefonate con colui che viene ritenuto l'esecutore materiale del delitto, nonché un versamento di circa 700 euro allo stesso.

Finora la magistratura locale ha respinto per due volte la proposta di deposito cauzionale per la remissione in libertà dell'imprenditore di Tortoreto (Teramo).

lunedì 30 maggio 2011

CAVATASSI: AMBASCIATA A BANGKOK IMPEGNATA PER SCARCERAZIONE Abruzzo web il portale d'Abruzzo

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/cavatassi-ambasciata-a-bangkok-impegnata-per-scarcerazione-/26825-4/

mercoledì 11 maggio 2011

Dal Comune di Giulianova_11_05_2011

CAVATASSI E SANTARELLI – Il sindaco Francesco Mastromauro segue con particolare apprensione due situazioni tra loro differenti: la detenzione in Thailandia, dal 19 marzo, del tortoretano Denis Cavatassi, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Luciano Butti, suo socio in affari, e le condizioni di Antonio Santarelli, l’appuntato dei Carabinieri originario di Notaresco aggredito violentemente da alcuni giovani nel corso di un servizio a Sorano, nel Grossetano.
“Aggiungo, perché anch’io mi sono convinto dell’innocenza di Denis Cavatassi, la mia solidarietà a quella già espressa dal mio collega di Tortoreto, Generoso Monti, come pure dal Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto che, su proposta del consigliere Paolo Forlì”, sottolinea il sindaco, “ha approvato all’unanimità un documento inviato al Presidente della Repubblica, al ministro degli Esteri, all’ambasciatore italiano in Thailandia e al console onorario italiano a Phuket affinché si risolva al più presto l’incresciosa situazione che sta vivendo Denis, le cui gravi accuse, almeno così risulta, non risultano basate su prove incontrovertibili”.
Sull’appuntato Santarelli, le cui condizioni permangono assai gravi, il sindaco dice: “Ho letto le dichiarazioni della moglie Claudia, che ha sottolineato come, a fronte della situazione sanitaria in cui versa il marito, occorrerebbe un miracolo. Sono credente – dice il sindaco – e pertanto nel miracolo ci spero, con tutto il cuore. Alla moglie e ai familiari dell’appuntato Santarelli, tutto il mio pensiero e le mie preghiere”.
http://www.inabruzzo.com/?p=75948

Appello Romina su facebook_07_05_2011

Ragazzi che ci crediate o no sia le lettere inviate ad ambasciata thailandese etc sia la petizione stanno avendo un riscontro utilissimo. Per favore vi chiedo, per chi non lo avesse già fatto di firmare la petizione e inviare la lettera e di diffondere la richiesta tra i vostri amici. Vi costa solo pochissimi minuti. Trovate tutte le ...istruzioni sul sito www.freedenis.com Andate sulla bandiera italiana o inglese di sign the petition, riempite coi vostri dettagli, cliccate su sign. Vi apparirà l' ANTEPRIMA della vostra firma, cliccate di nuovo su sign ed è fatta. Diffondete via e-mail vi prego. Non tutti hanno facebook. Per favore. Ci sarà a breve molto molto utile. Romina
Hi guys, believe it or not both the petition as well as the letters sent to the embassies and the likes are having a useful results and they will be even more useful in a short while (hopefully). For those of you who have not signed yet, please go to www.freedenis.com where you'll find all the instructions. For the petition, click on one of the flags, fill in with your details and click on sign the petition. You'll see a PREVIEW of your signature, click on sign and you are done. Please ask all your friends via e-mail, not everyone has a facebook account. Thanks Romina Cavatassi

martedì 3 maggio 2011

Aggiornamento Romina 29 aprile su Facebook

Ragazzi che dirvi sulle novità che tutti mi chiedete? Posso solo dirvi che dopo una serie di ciarlatani gli avvocati che stanno ora seguendo il caso sono molto presenti e sembrano anche molto competenti. Stanno svolgendo il loro lavoro e cercando di raccogliere più notizie e informazioni possibili. Appena ci sono novità vi terremo agg...iornati. L'agonia si fa sermpre più pesante e intollerabile. L'unica cosa che possiamo fare è continuare a stargli vicino, essere presenti in tutti i modi utili e sperare in bene al più presto possibile. Grazie a tutti per il supporto e un grazie particolare a coloro che hanno fatto o stanno facendo donazioni e a coloro che hanno firmato la petizione.

mercoledì 20 aprile 2011

Appello a Napolitano per liberare Cavatassi

Appello a Napolitano per liberare Cavatassi

Denis Cavatassi
Tortoreto. Denis Cavatassi, il ristoratore di 42 anni di Tortoreto, accusato di essere il mandante dell'omicidio del socio in affari in Thailandia, Luciano Butti è in carcere da un mese esatto. Ieri sera su proposta congiunta dei capigruppo di maggioranza e opposizione, rispettivamente Antonio Di Giovanni e Rolando Papiri, il consiglio comunale di Tortoreto ha votato all'unanimita' la risoluzione urgente con la quale si chiede l'immediato interessamento del presidente della Repubblica Napolitano, del ministro degli Esteri Frattini, dell'ambasciatore italiano in Thailandia, Laos e Cambogia Michelangelo Pipan e del console onorario a Phuket Francesco Cavaliere "affinché venga fatta piena luce sulla vicenda relativa all'omicidio del nostro connazionale Luciano Butti e sulla palesemente ingiusta detenzione del nostro concittadino Denis Cavatassi. Nel rispetto pieno e doveroso di ogni esigenza di giustizia, solidarieta' e rispetto dei diritti umani". La sorella di Denis Cavatassi, Romina che è funzionario Fao, dice in una lettera letta in consiglio comunale, che con Denis non si può comunicare più di 5 minuti e a giorni alterni. Il destino di Denis passa ora per un avvocato indicato dall'ambasciata italiana.
Redazione
 
20 aprile 2011
http://www.quotidianodabruzzo.it/politica/4273/appello-a-napolitano-per-liberare-cavatassi.html

Tortoreto, Consiglio Comunale vota risoluzione urgente per la liberazione di Denis Cavatassi

Tortoreto, Consiglio Comunale vota risoluzione urgente per la liberazione di Denis Cavatassi

denis_cavatassi_liberoTortoreto. Dopo il Comune di San Benedetto del Tronto, che il 31 marzo scorso ha approvato una mozione con la quale si sollecitavano le istituzioni italiane e gli organi nazionali ed internazionali che si occupano di diritti civili, anche l’amministrazione comunale di Tortoreto si unisce alla mobilitazione per la liberazione di Denis Cavatassi dal 19 marzo detenuto nelle carceri di Pucket, in Thailandia, accusato di essere il mandante dell’omicidio del socio in affari Luciano Butti.
Su proposta congiunta dei capigruppo di maggioranza e opposizione, Antonio Di Giovanni e Rolando Papiri, il consiglio comunale di Tortoreto ha infatti votato ieri sera all’unanimità la risoluzione urgente con la quale si chiede l’immediato interessamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del ministro degli Esteri Franco Frattini, dell’ambasciatore italiano in Thailandia, Laos e Cambogia Michelangelo Pipan e del console onorario a Phuket Francesco Cavaliere “affinché venga fatta piena luce sulla vicenda relativa all’omicidio del nostro connazionale Luciano Butti e sulla palesemente ingiusta detenzione del nostro concittadino Denis Cavatassi. Nel rispetto pieno e doveroso di ogni esigenza di giustizia, solidarietà e rispetto dei diritti umani”.
E’ lo stesso Denis a chiedere giustizia per l’amico e socio, oltre che per se stesso. La sorella di Denis Cavatassi, Romina, funzionario Fao, fa sapere, tramite una lettera letta in consiglio comunale dal consigliere Papiri, che con Denis non si può comunicare più di 5 minuti e a giorni alterni. Il destino di Denis passa ora per un avvocato indicato dall’ambasciata italiana e la famiglia Cavatassi sta facendo la staffetta per portare il proprio sostegno.
“La famiglia non può essere lasciata sola” commenta Papiri. Grande solidarietà è stata espressa anche da Di Giovanni e dal sindaco Monti, che ha definito Denis “uomo di grande qualità umana e personale. Siamo a disposizione della sua famiglia”.
http://www.cityrumors.it/teramo/cronaca/denis-cavatassi-comune-di-tortoreto-31639.html

lunedì 18 aprile 2011

Post su Phuket wan

Su suggerimento di tante persone che vivono in Thailandia lasciamo perdere i post su Phuket wan

Firmate la petizione su www.freedenis.com

Un uomo è stato ucciso, un innocente è finito in un orribile carcere tailandese. Mentre i killer sono ancora liberi. Per favore firmate la petizione. Il senso di giustizia in quel paese non esiste. E' solo un passo ma può aiutare. Andate sul sito www.freedenis.com e cliccate su sign the petition. Basta inserire i vostri dati (che se preferiti rimarranno anonimi)  e cliccare sul pulsante arancione sign the petition. Le firme oggi sono solo 312 . E' tutto quello che possiamo fare per il nostro caro amico Denis ?
Moltiplichiamo le azioni facendo firmare petizione ai vostri amici

Caso Cavatassi, a un mese dall'arresto in Thailandia parla il fratello

TERAMO - Ad un mese esatto dall'arresto in Thailandia, parla il fratello di Denis Cavatassi, il 43enne ristoratore di Tortoreto, finito in manette lo scorso 19 marzo con l'accusa di esser la mente dell'assassinio del suo socio in affari, il toscano Luciano Butti, ucciso quattro giorni prima a colpi di pistola a Phuket. Insieme a Cavatassi, che si è sempre proclamato innocente, furono arrestati tre thailandesi, accusati di essere gli autori materiali dell'omicidio con altre due persone del posto tutt'ora ricercate dalla polizia thailandese.
Secondo gli inquirenti, il tortoretano vantava crediti nei confronti dell'imprenditore toscano, motivo che lo avrebbe spinto ad assoldare un sicario - insieme agli altri imputati - dietro il pagamento di 150mila baht (l'equivalente di 3mila e 500 euro). Ad inchiodare Denis, sempre secondo le autorità thailandesi, ci sarebbero un bonifico di 30 mila baht (715 euro) a favore del suo dipendente Prasong Yongjit  (organizzatore dell'omicidio e principale accusatore di Cavatassi) e due telefonate fatte dal cellulare dello stesso Yongjit a quello del teramano.
“Denis è molto scosso e nervoso – racconta il fratello, Adriano Cavatassi - fisicamente sta bene ma sta avendo difficoltà per alcune allergie di cui soffre. La paura, a questo punto, è anche per le condizioni igieniche e sanitarie molto precarie”. Accanto a Denis, in questi giorni è rimasto il padre che però domani rientrerà in Italia: “Doveva incontare mio fratello oggi prima di ripartire – continua Adriano – ma non ci è riuscito perchè le visite in programma erano tantissime in questi giorni di festa per il capodanno thailandese. Domani comunque farà rientro in Italia”. La speranza, adesso, è che venga accolta la richiesta della Farnesina per consentire alla famiglia di sentire il ristoratore teramano almeno due volte alla settimana: “Ci hanno fatto sapere che non possono entrare nel merito del giudizio delle autorità thailandesi. Al momento, quello che le autorità italiane dicono di poter fare è tutelare la sicurezza e le condizioni di salute di mio fratello”.
Nessuna novità intanto sul fronte della battaglia legale per la liberazione di Cavatassi, dopo il no della scorsa settimana alla terza richiesta di rilascio su cauzione fissata a 1 milione e 200mila baht, l'equilante di 30mila euro. “In questi ultimi giorni è rimasto tutto fermo per il capodanno thailandese – spiega ancora il fratello di Denis – per adesso continuano a negare la liberazione con la motivazione che potrebbe abbandonare il paese. Abbiamo affidato il caso ad un nuovo legale del posto. E' fiducioso, ma prima di decidere quali passi fare, vuole studiare tutta la vicenda”.
E a trenta giorni dall'arresto, non si ferma la mobilitazione della famiglia, degli amici e anche delle istituzioni locali. Dopo il Comune di San Benedetto, ci dice Adriano Cavatassi, “domani anche il Consiglio Comunale di Tortoretto dovrebbe votare una mozione bipartisan a sostegno della liberazione di Denis. Ci si sta attivando perchè anche l'Unione dei Comuni della Val Vibrata faccia lo stesso”.
Tanta infine la solidarietà su internet e facebook: “In questo mese tantissime persone si sono attivate per mio fratello - conclude Adriano - soprattutto su internet e facebook. Alcune associazioni hanno anche avviato raccolte fondi. Non possiamo che ringraziarli, sperando presto di poter dare anche a loro la buona notizia della libertà di Denis”.
http://www.ilcorrieredabruzzo.it/regione/202-cronaca/12780-caso-cavatassi-a-un-mese-dallarresto-in-thailandia-parla-il-fratello.html

lunedì 11 aprile 2011

Aggiornamento Romina_11 aprile 2011

Ragazzi, purtroppo niente da fare. Anche oggi hanno negato il rilascio. In famiglia siamo tutti molto provati, ma non molliamo. Bisogna tenere duro e andare fino in fondo. Solo così possiamo aiutare Denis.

Thailandia, negato di nuovo il rilascio per Denis Cavatassi

Thailandia, negato di nuovo il rilascio per Denis Cavatassi

TERAMO - Di nuovo negato il rilascio a Denis Cavatassi, il 42enne ristoratore di Tortoreto accusato di essere il mandante dell'omicidio del socio toscano Luciano Butti, ucciso con quattro colpi di pistola il 15 marzo scorso a Phuket, in Thailandia.
A comunicarlo, via facebook, è la stessa sorella di Denis, Romina Cavatassi, che dalla sua pagina scrive: "Anche oggi hanno negato il rilascio. In famiglia siamo tutti molto provati, ma non molliamo. Bisogna tenere duro e andare fino in fondo. Solo così possiamo aiutare Denis".
E' la terza volta che le autorità thailandesi negano la scarcerazione del ristoratore di Tortoreto, ormai in carcere nella capitale del Paese asiatico da quasi un mese. Intanto, non si ferma la mobilitazione di parenti e amici per la liberazione di Denis. Dopo la mozione urgente approvata dal Comune di San Benedetto, nei giorni scorsi l'associazione tortoretana Beat Generation ha avviato una raccolta fondi a sostegno del rilascio dell'uomo. I riferimenti dell'iniziativa sono consultabili sulla pagina facebook di Denis Cavatassi.
Sempre su internet, è stato lanciato anche un sito internet in inglese dedicato alla vicenda con aggiornamenti e la possibilità di firmare la petizione per la libertà di Cavatassi.

http://www.ilcorrieredabruzzo.it/regione/202-cronaca/12502-thailandia-negato-di-nuovo-il-rilascio-per-denis-cavatassi.html

domenica 10 aprile 2011

Denis Cavatassi, prosegue la mobilitazione. La visita di un amico in carcere


3139 letture Denis Cavatassi, prosegue la mobilitazione. La visita di un amico in carcere

denis_cavatassi_liberoTortoreto. Una speranza lunga 9mila chilometri, quella che passa tra l’Italia (dove familiari e amici sono in ansia dallo scorso 19 marzo) e la Thailandia, a Pukhet per l’esattezza, dove Denis Cavatassi resta ancora dietro alle sbarre per una vicenda, per certi versi assurda, che deve ancora essere chiarita. Bisognerà attendere almeno fino alla prossima settimana per sapere se l’imprenditore di Tortoreto, accusato di essere il mandante dell’omicidio del socio Luciano Butti, potrà finalmente uscire dall’angusto (per usare un eufemismo) penitenziario di Pukhet.

La mobilitazione, nel frattempo, prosegue. Gli amici hanno avviato una raccolta di fondi (attraverso l’associazione Beat Generation), operazione necessaria per far sì che le innegabili e crescenti richieste delle autorità asiatiche, per la scarcerazione di Denis, possano essere esaudite. In ogni caso, forse già lunedì prossimo le autorità thailandesi potrebbero esprimersi sulla terza richiesta di liberazione di Cavatassi, dopo che le prime due sono state rigettate. Oggi, nel frattempo, nella cittadina asiatica è volato il padre di Denis, per seguire da vicino le pratiche per la scarcerazione. I giudici, come detto, potrebbero esprimersi nelle prossime ore, con la speranza di tutti che ora l’esito possa essere diverso. Negli ultimi giorni, a Pukhet, ha soggiornato anche un amico di Denis, Dino Fazzini, compagno di diversi viaggi, che in più occasioni lo ha incontrato nei colloqui in carcere. L’amico, dopo essere stato qualche giorno in Thailandia, ora è tornato al lavoro e racconta le sue sensazioni dopo aver fatto visita all’imprenditore. “ Quasi tutti i giorni della mia permanenza in Thailandia sono stato da Denis”, racconta Dino Fazzini, “ e assieme ad altri amici e familiari abbiamo di dargli il supporto morale. Le condizioni di vita, all’interno del penitenziario, sono disumane acuite dal fatto che ci si ritrova dietro alle sbarre senza un vero motivo plausibile. Vivere in una cella di 150 metri quadrati, con altri 200 detenuti, non si ha nemmeno lo spazio per poter dormire. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di sostenerlo, e nonostante tutto Denis si è fatto forza cercando di convivere con questa situazione, che spero finisca presto”.
  http://www.cityrumors.it/oltre-labruzzo/cronaca/denis-cavatassi-prosegue-la-mobilitazione-la-visita-di-un-amico-in-carcere-31081.html

venerdì 8 aprile 2011

Aggiornamento Romina_07-04-2011

Carissimi amici, per sapere qualche notizia su Denis dobbiamo avere molta ma molta pazienza e tenacia per qualche altro giorno, credo fino a lunedì. Speriamo e preghiamo che tutto vada bene. Io ancora non riesco a credere a quello che gli/ci sta succedendo. Avessi un fratello delinquente, penserei "vabbé se l'è voluta", ma con un fratello come Denis, buono, tranquillo, sereno e positivo com'è lui proprio no. Non si può tollerare una cosa del genere.

lunedì 4 aprile 2011

Per favore inserite i commenti anche sul giornale di Phuket

Ragazzi, please, mettete anche commenti sul giornale di Phuket. Magari può servire. http://phuketwan.com/tourism/phuket-murder-italian-partner-accused-butti-killing-13844/
phuketwan.com
Breaking News An Italian business partner and six Thais are accused of the gun murder of Phuket and Phi Phi businessman Luciano Butti. Three of the accused are still being pursued.

Attivazione nuovo sito www.freedenis.com

Vi informiamo che è stato attivato un nuovo sito in inglese intermaente dedicato a Denis dal quale si può firmare la petizione sia in italiano che in inglse e dove trovate le coordinate bancarie per chi volesse effettuare una donazione. L'indirizzo è il seguente www.freedenis.com

venerdì 1 aprile 2011

Firmate tutti


http://www.thepetitionsite.com/1/free-denis/

Il 15 marzo scorso il Sig. Luciano Butti, veniva assassinato da 4 colpi di pistola a Phuket in Thailandia da quattro killer. Nel giro di 24 ore la polizia locale ha:1) arrestato due dei killer;
2) identificato gli altri due, attualmente ancora a piede libero;
3) proceduto all'arresto di colui che ha organizzato l'omicidio, Prasong Yongjit, chiamato da tutti Saa;
4) proceduto all'arresto di Denis Cavatassi con l'accusa di essere il mandante dell' omicidio, su dichiarazione di Prasong Yongjit.
 Denis Cavatassi e Luciano Butti erano soci in affari di un ristorante e Prasong Yongjit un dipendente dell'attività..
 Le prove a sostegno dell'accusa contro Denis Cavatassi sono un bonifico di 30.000 bat a favore di Prasong Yongjit (l'equivalente di circa 715 euro) e il fatto che ci siano state delle telefonate tra il cellulare di Denis e quello dell'accusatore, dipendente presso il suo ristorante.
 Tutti gli altri soci del ristorante e gli altri gestori di attività in Thailandia confermano che prestare soldi allo staff in Thailandia è una cosa molto comune.
La stessa moglie di Denis ha riportato alla polizia che il dipendente, nonché accusatore, Sig. Prasong Yongjit, soffocava Denis di pressanti richieste di aiuto finanziario descrivendogli una situazione familiare molto difficile.
La prima richiesta di rilascio su cauzione e' stata negata.
 Ha fatto seguito una seconda richiesta venerdi' 25 Marzo, di nuovo negata con la scusa che hanno paura che Denis lasci il paese.
Nel frattempo Denis e' ingiustamente detenuto senza prove concrete dentro un carcere che potrebbe contenere al massimo 500 persone ma che in realtà ne contiene 1200.
Visto dall'esterno sembra un  mattatoio.
 In particolare è detenuto in una stanza di 150 metri quadrati con insieme a 200 persone.
Se si mette in posizione supina di notte, non riesce a girarsi di lato per quanto sono attaccati.
Sono condizioni disumane.
 Vogliamo che questa incresciosa situazione si risolva al più presto.
 Aiutateci a farlo rilasciare.
 Chi lo conosce sa che raramente si incontrano persone così.
Gentili, educate, rispettose e sempre pronte ad aiutare gli altri.
Queste persone meritano profondo rispetto!
Il rispetto che deve essere garantito ad un uomo che lo ha sempre avuto per tutti!!
Ed è per questo che le persone che lo conoscono e che lo amano

ESIGONO CHE I GOVERNI SI INTERESSINO
ESIGONO DELLE RISPOSTE
ESIGONO GIUSTIZIA

Per un uomo giusto questo è  il minimo che si possa pretendere.
La Famiglia
Tutti gli amici

giovedì 31 marzo 2011

Raccolta fondi in favore di Denis

Su richiesta e suggerimento di tantissimi amici di denis
L'Associazione culturale Beat Generation di Tortoreto Lido ha avviato un' iniziativa di Raccolta fondi in favore di Denis.
L'Associazione, che ha tra le varie finalità anche quelle solidaristiche, si è resa disponibile ad offrire il conto corrente d'appoggio per la
RACCOLTA FONDI IN FAVORE DI DENIS, ma anche per pubblicizzare e sostenere qualsiasi attività solidaristica in suo favore (concerti, attività culturali, ecc.).

Di seguito trovate le coordinare del Conto Corrente intestato a:
Associazione Beat Generation
Banca d'appoggio: BANCA DI TERAMO di Credito Cooperativo sc
Filiale diTortoreto (TE)
IBAN: IT18 A 0702677070 000000012591
Importante la CAUSALE del BONIFICO. Chi effettua il Bonifico potrà inserire quale causale "Denis è innocente", oppure "Bonifico pro Denis", "Raccolta Fondi Denis", l'importante è che nel Bonifico ci sia quale tracciabilità il riferimento al nome Denis.

Aggiornamento Romina_31 marzo 2011

Ragazzi, purtroppo hanno negato il rilascio per la seconda volta. Credo pero' di avere trovato finalmente un avvocato all' altezza della situazione. Spero di darvi presto buone notizie. Nel frattempo, vi prego, continuate a pensarci. Romina

Il Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto ha approvato la mia mozione urgente su Denis. Grazie a di tutti di cuore.

Il Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto ha approvato la mia mozione urgente su Denis. Grazie a di tutti di cuore.

by Paolo Forli on Thursday, 31 March 2011 at 15:22
Ecco il testo approvato dal Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto, all'unanimità:



San Benedetto del Tronto, 31 marzo 2011


MOZIONE URGENTE RELATIVA ALLA VICENDA DI DENIS CAVATASSI: 


Il sottoscritto Consigliere Comunale dott. Paolo Forlì, in base a consona interpretazione dell' art. 43, comma 1 punto C del Regolamento di codesto Consiglio Comunale, vista l'urgenza e la gravità dell'argomento in questione, chiede al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di poter proporre all'assemblea consiliare un documento urgente da approvare ed inviare al Presidente della Repubblica, al Ministro degli Esteri, all'ambasciatore italiano in Thailandia ed al Console Onorario italiano a Phuket;

il fine di tale documento è quello di contribuire a sollecitare le nostre istituzioni e gli organi nazionali ed internazionali che si occupano di diritti civili, affinché si risolva al più presto l'incresciosa situazione che sta vivendo Denis Cavatassi, cittadino italiano, di origini abruzzesi e molto conosciuto in città, che dal 19 marzo lo vede detenuto in una orribile prigione thailandese a seguito di gravissime accuse, palesemente infondate, carenti di prove e di un qualsiasi movente. Questa vicenda sta già mobilitando moltissimi cittadini che conoscono bene il detenuto e che sanno, con certezza, che Denis é innocente. Purtroppo, ad oggi, poco possono fare se non dimostrare solidarietà e coinvolgere più persone ed organi d'informazione possibili. Denis ha bisogno dell'intervento immediato delle istituzioni. Il Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto può contribuire fattivamente alla risoluzione di questa spiacevole vicenda.


Paolo Forlì


Breve cronistoria, parte integrante del documento da porre al voto del consiglio comunale:


Il 15 marzo 2011 il Sig. Luciano Butti, veniva assassinato da 4 colpi di pistola a Phuket in Thailandia da quattro killer.
Nel giro di 24 ore la polizia locale ha:
1) arrestato due dei killer;
2) identificato gli altri due, attualmente ancora a piede libero;
3) proceduto all’arresto di colui che ha organizzato l’omicidio, Prasong Yongjit, “chiamato da tutti Saa”;
4) proceduto all’arresto di Denis Cavatassi con l’accusa di essere il mandante dell' omicidio, su dichiarazione di Prasong Yongjit.
Denis Cavatassi e Luciano Butti erano soci in un ristorante a Phi Phi Island, e Prasong Yongjit era uno dei dipendenti dell’attività. Le prove a sostegno dell’accusa contro Denis Cavatassi sono oggettivamente paradossali: un bonifico bancario di 30.000 bat a favore di Prasong Yongjit (l’equivalente di circa 715 euro) e il fatto che ci siano state delle telefonate tra il cellulare di Denis e quello dell’accusatore. Tutti gli altri soci del ristorante e gli altri gestori di attività in Thailandia confermano che prestare soldi allo staff in quel paese è prassi molto comune. La stessa moglie di Denis ha riportato alla polizia che il dipendente, nonché accusatore, Sig. Prasong Yongjit, soffocava Denis di pressanti richieste di aiuto finanziario descrivendogli una situazione familiare molto difficile. Chi ha la fortuna di conoscere Denis sa che era di cuore molto magnanimo, e si offrì senza problemi a concedere questo prestito.
Il giorno successivo all'omicidio la vittima in questione avrebbe iniziato il procedimento di divorzio dalla moglie tedesca; per tale procedimento Denis si era prestato in qualità di testimone in suo favore; a testimonianza dei buoni rapporti che intercorrevano tra Denis ed il suo socio, per il quale Denis, più di ogni altro, chiede sia fatta giustizia.
Denis Cavatassi chiede alla corte thailandese che vengano ascoltati i contenuti di quei discorsi telefonici, cosa che a tutt'oggi, incomprensibilmente, gli viene negata. Ed è alquanto paradossale che si faccia un bonifico bancario per pagare un killer, cosa invece utile e razionale per chi volesse avere una "ricevuta" ufficiale per un prestito effettuato. E’ altrettanto paradossale che avesse usato il suo proprio telefono cellulare, se avesse avuto intenzioni malevole. In Thailandia è possibile acquistare delle sim card telefoniche senza dover produrre un documento d’identificazione. Oltretutto Denis era stato informato da Prasong Yongjit (che poi ha confessato di essere stato l'organizzatore del delitto) che quest'ultimo si trovasse a Krabi, città in cui risiedeva la sua famiglia, nella quale Denis ha fatto pervenire il bonifico bancario; il reo confesso, in realtà, si trovava a Phuket.
In molti, poi, testimoniano che poco tempo prima Prasong Yongjit era stato platealmente rimproverato sul lavoro dallo sfortunato Luciano Butti, gesto considerato molto grave ed offensivo in quel paese.
La sorella di Denis, Romina Cavatassi, che si trovava dal fratello in vacanza con la famiglia proprio in quel periodo, è funzionario della Fao ed ha iniziato immediatamente a prodigarsi affinché la verità potesse venire a galla. In tal senso, assieme alla moglie di Denis, ha prodotto documenti per l'istanza di scarcerazione dietro cauzione, in attesa di giudizio. Ma la prima richiesta di rilascio su cauzione e' stata negata, per un incomprensibile e repentino cambio dei membri della corte giudicante, che hanno poi richiesto altra documentazione. Con la produzione di ulteriori documenti ha fatto seguito una seconda richiesta di rilascio lo scorso venerdi' 25 marzo alla quale, però, non giunge ancora alcuna risposta; nel frattempo Denis e' detenuto, senza prove concrete e senza uno straccio di movente, dentro un carcere che sembra un mattatoio e che dovrebbe contenere al massimo 500 persone, quando invece ne contiene 1200. In particolare, secondo i resoconti della sorella e di chi si è immediatamente recato sul luogo per tentare di aiutarlo,  è detenuto in una stanza di 150 metri quadrati insieme a 200 persone. Lui stesso, durante uno dei rari colloqui possibili, ha riferito che se si mette in posizione supina di notte, non riesce a girarsi di lato per quanto sono attaccati. Sono condizioni disumane.


Preso atto di quanto in premessa, Noi Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto
chiediamo
al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano;
al Ministro degli Esteri On. Franco Frattini;
all'Ambasciatore italiano di Thailandia, Laos e Cambogia dott. Michelangelo Pipan;
al Vice Console Onorario a Puket Francesco Cavaliere
che si attivino urgentemente, ognuno per le proprie competenze, affinché venga fatta luce sulla vicenda che riguarda l'omicidio del nostro connazionale Luciano Butti e la ingiusta detenzione dell'altro nostro connazionale Denis Cavatassi. La storia, purtroppo, è piena di esempi in cui un innocente è stato condannato ingiustamente. Questo è palesemente uno di quei casi. Ci appelliamo, pertanto, alle vostre capacità ed al vostro alto senso della Giustizia e dello Stato. Denis è innocente; facciamo in modo che possa tornare subito in libertà.


Presidenza della Repubblica
Palazzo del Quirinale, 00187 Roma - Piazza del Quirinale


Ministero degli Affari Esteri
Piazzale della Farnesina, 1
00135 Roma


Ambasciata d’Italia in Thailandia
CRC Tower, All Seasons Place 87 Wireless Road, Lumpini, Phatumwan Bangkok 10330


Consolato Onorario in Phuket
113/40 Moo 7 Wichitsongkram Rd.
Anuphas Golf Ville Manorom 5
Kathu 83120 Phuket



Approvato nella seduta del 30 marzo 2011 all'unanimità.

Il Corriere d'Abruzzo_Thailandia, Cavatassi resta in carcere. Comune di San Benedetto approva una mozione urgente










Thailandia, Cavatassi resta in carcere. Comune di San Benedetto approva una mozione urgente

TERAMO - Resta in carcere Denis Cavatassi, il 42enne ristoratore tortoretano accusato di essere il mandante dell'omicidio del socio toscano Luciano Butti, ucciso con quattro colpi di pistola il 15 marzo scorso a Phuket, in Thailandia. Oggi per il teramano doveva essere il giorno della scarcerazione, invece, come spiega la sorella Romina direttamente sul profilo facebook di Denis "il rilascio è stato negato per la seconda volta". La prima richiesta di scarcerazione era stata respinta quattro giorni fa. Il post di Romina continua però con un segnale di speranza: "Credo di avere trovato finalmente un avvocato all’altezza della situazione. Spero di darvi presto buone notizie. Nel frattempo, vi prego, continuate a pensarci".
ANCHE IL COMUNE DI SAN BENEDETTO A SOSTEGNO DI DENIS - Intanto, dopo 12 giorni di prigionia nel carcere thailandese di Phuket, si moltiplicano le iniziative a a sostegno della liberazione di Denis. Ad iniziare dal web: tanti i messaggi di solidarietà che continuano ad arrivare sulla sua pagina facebook e su quella del gruppo a lui dedicato. On line pure un blog per seguire gli aggiornamenti del caso. E per Denis si è mobilitato anche il Comune di San Benedetto che, su iniziativa del consigliere comunale Paolo Forlì (amico del tortoretano) ieri sera ha presentato in Consiglio una mozione urgente sulla vicenda, approvata all'unanimità e pronta per essere inviata alla Presidenza della Repubblica, al ministero degli Affari Esteri, all’Ambasciata d’Italia in Thailandia e al Consolato Onorario a Phuket.
Obiettivo del documento, spiega lo stesso consigliere è "di contribuire a sollecitare le nostre istituzioni e gli organi nazionali e internazionali che si occupano di diritti civili, affinché si risolva al più presto l'incresciosa situazione che sta vivendo Denis Cavatassi, cittadino italiano, di origini abruzzesi e molto conosciuto in città, che dal 19 marzo lo vede detenuto in una orribile prigione thailandese a seguito di gravissime accuse, palesemente infondate, carenti di prove e di un qualsiasi movente". "Questa vicenda - continua Forlì - sta già mobilitando moltissimi cittadini che conoscono bene il detenuto e che sanno, con certezza, che Denis é innocente. Purtroppo, ad oggi, poco possono fare se non dimostrare solidarietà e coinvolgere più persone ed organi d'informazione possibili. Denis ha bisogno dell'intervento immediato delle istituzioni".

 

mercoledì 30 marzo 2011

Aggiornamento da Romina_30 marzo 2011

La Corte ha negato di nuovo il rilascio. Procediamo a nuova richiesta

Articolo pubblicato su Riviera Oggi il 29/03/2011

http://www.rivieraoggi.it/2011/03/29/117683/denis-cavatassi-la-mobilitazione-degli-amici/

Denis Cavatassi, la mobilitazione degli amici

Denis Cavatassi
A sostegno del ristoratore ancora in carcere in Thailandia amici e famigliari propongono di inviare una mail ad Ambasciate e Ministero per chiedere giustizia e far luce sull’omicidio Butti. Creato anche un gruppo su Facebook e un blog con gli aggiornamenti sulla vicenda.
 
TORTORETO – “Vogliamo giustizia per Denis Cavatassi”. Gli amici del ristoratore, ancora rinchiuso nel carcere di Phuket in Thailandia, si mobilitano con l’invio di una mail ad Ambasciate e Ministero, affinchè si faccia luce sull’omicidio di Luciano Butti, per il quale Cavatassi è accusato di essere il mandante. Cavatassi è in carcere dal 19 marzo e il Tribunale, che ha respinto la prima richiesta di scarcerazione su cauzione, dovrà pronunciarsi questa settimana sulla seconda istanza avanzata dagli avvocati della difesa. Per la mobilitazione in favore di Cavatassi sono stati creati anche un gruppo su Facebbook e un blog http://denis-cavatassi-is-innocent.blogspot.com/ dove vengono riportati gli aggiornamenti sulla vicenda.
Di seguito il testo della mail che gli amici propongono di mandare alle istituzioni a scopo di sensibilizzazione, che deve essere inviata agli indirizzi mail  thai.em.rome@wind.it.net
(Ambasciata thailandese a Roma) consolare.bangkok@esteri.it (Ambasciata italiana in Thailandia); ministero.affariesteri@cert.esteri.it (Ministero degli affari Esteri).
Il contenuto dell’e-mail dovrà essere per tutti uguale, senza aggiunte di ulteriori passaggi.
Il testo:
Il 15 marzo scorso il Sig. Luciano Butti, veniva assassinato da 4 colpi di pistola a Phuket in Thailandia da quattro killer.
Nel giro di 24 ore la polizia locale ha:
1) arrestato due dei killer;
2) identificato gli altri due, attualmente ancora a piede libero;
3) proceduto all’arresto di colui che ha organizzato l’omicidio, Prasong Yongjit, “chiamato da tutti Saa”;
4) proceduto all’arresto di Denis Cavatassi con l’accusa di essere il mandante dell’ omicidio, su dichiarazione di Prasong Yongjit.
Il Sig. Denis Cavatassi ed il Sig. Luciano Butti erano soci in affari di un ristorante e Prasong Yongjit un dipendente dell’attività.
Le prove a sostegno dell’accusa contro Denis Cavatassi sono un bonifico di 30.000 bat a favore di Prasong Yongjit (l’equivalente di circa 715 euro) e il fatto che ci siano state delle telefonate tra il cellulare di Denis e quello dell’accusatore. Tutti gli altri soci del ristorante e gli altri gestori di attività in Thailandia confermano che prestare soldi allo staff in Thailandia è cosa molto comune.
La stessa moglie di Denis ha riportato alla polizia che il dipendente, nonché accusatore, Sig. Prasong Yongjit, soffocava Denis di pressanti richieste di aiuto finanziario descrivendogli una situazione familiare molto difficile.
La prima richiesta di rilascio su cauzione è stata negata.  Ha fatto seguito una seconda richiesta venerdì 25 Marzo e nel frattempo Denis è ingiustamente detenuto senza prove concrete dentro un carcere che potrebbe contenere al massimo 500 persone ma che in realtà ne contiene 1200. Visto dall’esterno sembra un “mattatoio”. In particolare è detenuto in una stanza di 150 metri quadrati insieme a 200 persone. Se si mette in posizione supina di notte, non riesce a girarsi di lato per quanto sono attaccati. Sono condizioni disumane.
Vogliamo che questa incresciosa situazione si risolva al più presto.
Aiutateci a farlo rilasciare.
Chi lo conosce sa che raramente si incontrano persone così! Gentili, educate, rispettose e sempre pronte ad aiutare gli altri. Queste persone meritano profondo rispetto!
Il rispetto che deve essere “garantito” ad un uomo che lo ha sempre avuto per tutti!!
Ed è per questo che le persone che lo conoscono e che lo amano esigono che i governi si interessino; esigono delle risposte; esigono giustizia.
Per un uomo giusto questo è il minimo che si possa pretendere.
La Famiglia
Tutti gli amici

lunedì 28 marzo 2011

Liberate Denis da quell'inferno, non ci sono motivi per trattenerlo, e' innocente, non avete uno straccio di prove!!!!

I fatti

Denis Cavatassi vive da 3 anni sull’isola di Phi Phi Don in Thailandia dove gestisce insieme ad altri soci un ristorante ("Ristorante Italiano") e una guest house ("Marine House").
Il 15 marzo scorso uno dei soci di Denis, il sig. Luciano Butti, veniva assassinato a Phuket con 4 colpi di pistola. Nel giro di 24 ore la polizia locale traeva in arresto due dei killer, identificava altri 2 killer ancora a piede libero e traeva in arresto l'organizzatore dell'omicidio, Prasong Yongjit (soprannominato Saa), nonché Denis con l'accusa di essere il mandante, su dichiarazione di Saa.
Le prove a sostegno dell’accusa contro Denis sono semplicemente un bonifico di 30,000 bat (l’equivalente di circa €715) in favore di Saa (che era un dipendente del “Ristorante Italiano”), e il fatto che ci siano state delle telefonate (delle quali non è stato verificato  il contenuto) tra il cellulare di Denis e quello dell’accusatore, Saa.
I familiari hanno fatto una prima richiesta di rilascio su cauzione, ma è stata loro stata negata. E' stata quindi avanzata una seconda richiesta per la quale sono ancora in attesa di risposta.
Nel frattempo Denis è detenuto in un carcere che può contenere 500 persone, ma che attualmente ne contiene 1200. Le condizioni sono disumane.

domenica 27 marzo 2011

Aggiornamento da Romina_25 marzo 2011

Ragazzi rispondo a tutti con un post sulla situazione di Denis. Non lo hanno ancora rilaciato. Mercoledi' hanno negato il rilascio su cauzione. Oggi abbiamo presentato una nuova richiesta. Ma non avremo una risposta prima di martedi come minimo. Denis sta fisicamente bene ma moralmente a pezzi. Non hanno uno straccio di prova concret...a ma ciononostante hanno negato il rilascio su cauzione. Non lo trattano male questo no, pero' e' in una stanza di 150 mq con altre 199 persone. Non hanno neanche un mq a testa. Le condizioni sono disumane. Ritrovarsi li dentro senza neanche sapere come e solo perche' si e' troppo buoni e gentile e' una cosa orribile, terrificante. Gli ho portato il sostegno di voi tutti. Grazie per il vostro sostegno. E speriamo di poterlo presto riabbracciare.

Aggiornamento da Romina_23 Marzo 2011

Aggiornamenti Denis: purtroppo Denis non è ancora stato scarcerato su cauzione così come erroneamente riportato da alcune testate giornalistiche. la burocrazia qui ha ulteriormente allungato i tempi e quest' attesa comincia ad essere estenuante. Vi prego di aiutarci mantenendo viva l' attenzione e stimolando il più possibile media e tam tam virtuale. Romina

Aggiornamento da Romina_22 marzo 2011

Cari amici di Denis, anzitutto grazie a tutti per la solidarieta', come molti di voi sanno mi trovo in Thailandia dove sono arrivata il 19 marzo per una vacanza da sogno, che invece purtroppo si è trasformata in un incubo. Chiunque conosca Denis non ha avuto e non ha il minimo dubbio sulla sua innocenza e sul fatto che sia stato incas...trato in una bruttissima vicenda. Non credo di avere molto spazio sul wall di Fb quindi vi dico soltanto che Denis è molto scioccato ma sta fisicamente bene. Non lo hanno ancora rilasciato ma speriamo lo facciano domani. Le prove sono praticamente inesistenti per non dire assurde e per quanto uno si posssa sforzare di pensare non esiste nessun movente plausibile. Sembra assurdo che si possa formulare un'accusa così grave senza uno straccio di prova plausibile e senza un movente. Spero solo che prendano almeno in considerazione l' ipotesi di avere preso una cantonata infinitamente grande e che indaghino per bene seguendo altre piste plausibili.